Sorelle in fuga
Marinare la scuola con la propria sorella maggiore può trasformarsi in un’incredibile avventura se bisogna sfuggire a incontri imprevisti: gli occhi entusiasti di una bimba nella sua pagina di diario.
Tema: Fuga – Ambientazione: Parco divertimenti
Caro diario,
oggi è stata una giornata super miticissima!
La mamma e il babbo sono usciti presto stamattina per andare fuori città, e la mia sorellona Susan doveva portarmi a scuola. Solo che dopo aver sentito la sveglia si è riaddormentata e quando si è svegliata… era ormai troppo tardi per andare a scuola! Mi ha preparato la mia colazione preferita, e poi mi ha detto ti va di andare al Luna Park? Uau, una giornata al Luna Park! Siiiiii!!! Però non dire nulla a mamma e papà quando torneranno: prometti!
Il Luna Park era stupendo, c’erano tante cose bellissime e tanti suoni e colori e volevo fare tutte le giostre che c’erano, ma Susi diceva che avevamo pochi soldi e dovevo scegliere. Allora per primo di tutti ho voluto fare quella con le tazzine, e ci siamo messe insieme dentro la tazzina che girava e girava con la musica, e ci siamo tanto divertite. Mi ha comprato pure lo zucchero filato.
Poi ha incontrato dei suoi amici, che sono stati un po’ con noi. Anche loro, mi ha detto, si sono svegliati tardi stamattina e hanno deciso di venire al Luna Park, e che non dovevo dire niente a mamma e papà nemmeno su di loro. Non è stato tanto bello, questo, perché quando è con loro lei cambia, diventa stupida e fa la risatina da criceto, e poi non si preoccupa più di quello che mi piace o non mi piace. Sono andati a fare le montagne russe, ma siccome io sono ancora piccola e non posso entrare mi ha detto di aspettarla lì all’ingresso per tutto il giro. Ma io mi annoio!!! Ma lei mi ha detto che era importante farsi quella giostra e così l’ho aspettata. Quando è scesa sembrava arrabbiata coi suoi amici, forse a loro non piaceva che io ero lì. Poi dovevo fare pipì, ma quando lei ha detto che mi accompagnava in bagno e il suo amico alto si è lamentato, lei si è arrabbiata moltissimo. Credo che già ce l’avesse un po’ con lui per qualcosa che era successa con un’altra tipa di quel gruppetto di stupidi. Lui ha detto pure tante cose cattive a me e Susan, e poi lei mi ha dovuto tappare le orecchie per non farmi sentire altro, gli ha urlato contro qualcosa e mi ha portato via. Meno male, non li sopportavo più. Anche lei è andata in bagno, l’ho sentita piangere un pochino, ma quando è uscita mi ha fatto il suo solito sorriso e mi ha portato a mangiare un toast e un gelato, perché già era ora di pranzo. Poi mi chiesto cosa volevo fare per ultimo, perché non avevamo quasi più soldi.
Ci ho pensato e ho detto la ruota panoramica!
E’ stato così bello! Abbiamo visto tutta la città dall’alto e io le ho chiesto tante cose sui palazzi e le chiese e le montagne che vedevo da lassù, e lei le sapeva tutte! Ad un certo punto, guardando giù, lei ha visto i suoi amici, e il ragazzo con cui aveva litigato stava sbaciucchiando (che schifo!) la tipa che a Susi non piace per niente, la odia. Quando li ha visti si è rattristata tantissimo e mi ha abbracciato forte forte e mi ha detto che mi vuole tanto bene, si è messa a piangere di nuovo per qualche momento e mi è sembrata tanto triste. Durante la discesa della ruota, mi sono accorta che in fila per salire al prossimo giro c’erano anche mamma e papà. Li ho indicati a Susan e lei è diventata bianchissima, non l’avevo mai vista così spaventata. Ha detto che forse avevano finito prima le cose che dovevano fare ed erano venuti a fare un giro al Luna Park sapendo che noi due dovevamo essere ancora a scuola per un paio di ore. Io ero contenta, se gli spiegavamo perché non eravamo andate a scuola forse non si arrabbiavano, e ci potevamo fare un bel giro tutti insieme, ma Susi non voleva assolutamente che ci scoprivano, mi ha detto che dovevamo scappare senza farci scoprire, come in un film dove ci sono i cattivi che ci inseguono e di nascosto devi correre e saltellare da un nascondiglio all’altro. Ha guardato quanto mancava per scendere, ha fatto il conto di quando toccava a loro salire e mi ha detto di incrociare le dita. Per fortuna si scendeva da un lato diverso di dove si saliva, e per un pelo siamo riuscite a scendere prima che ci vedevano. E’ stato divertentissimo, Susan ha trasformato la fuga in un bellissimo gioco, mi faceva le facce buffe e le musiche dei film, tenendomi per mano mentre ci nascondevamo dietro i muri delle giostre, scappando da un nascondiglio all’altro. Alla fine ridevamo come matte per il nostro gioco, e quando siamo arrivate a casa io l’ho abbracciata forte e le ho detto grazie per la giornata e scusa se l’ho fatta litigare col suo amico. Le sono venuti gli occhi lucidi, poi però ha detto che era tutto a posto, perché quello non era più un suo amico, e che aveva usato la mia presenza per farle del male e dirle che non le voleva più bene perché voleva bene a un’altra amica. Io non capisco: non si possono volere bene tutti gli amici? Solo uno alla volta?
Ma poi Susi mi ha chiesto quale giostra mi era piaciuta di più. Io le ho subito detto che la prossima volta volevo senza dubbio rifarne solo una: la fuga dal Luna Park. Era stato il mio gioco preferito, non avevo mai riso così tanto, e Susan ha reso questa giornata speciale con le sue facce da cartone animato e poi le canzoncine che cantava, e le sirene della polizia e i trucchi per nascondersi e camminare lungo i muri… non mi sono mai divertita tanto!
Lei mi ha abbracciata e mi ha detto che anche se ho solo 8 anni, meno della metà di quanti ne ha lei, sono più saggia di lei, e che sono la cosa più importante e preziosa che ha e che non permetterà mai a nessuno di farmi del male.
Io pensavo che solo la nonna potesse essere saggia.
Che poi… chissà cosa vuol dire saggia?
Buonanotte, passo e chiudo!