9/11: Ultimi pensieri
L’amore intenso di una giovane coppia in un giorno che loro non sanno ancora essere tanto drammatico per entrambi e per il mondo intero. Le coincidenze, a volte, possono stupire fino all’inverosimile.
Tema: Ultimo Bacio – Ambientazione: New York, 11 settembre 2001
Quando quella mattina Tessa uscì per prendere l’auto e recarsi al lavoro, non poteva immaginare che sarebbe stata l’ultima volta che vedeva la sua bellissima casa, della quale andava tanto fiera. Lei ed Ethan l’avevano comprata solo tre anni prima, già ristrutturata; poi l’avevano pian piano arredata. Nel frattempo si erano sposati al Central Park, come lei aveva sempre sognato, fra le rosse foglie dell’autunno newyorkese. Presto sarebbe stato il loro secondo anniversario, ma Tessa non aveva ancora pensato a cosa regalare a suo marito, e sperava che nelle settimane a venire qualche idea l’avrebbe illuminata. Aveva appena svoltato l’angolo quando si ricordò improvvisamente di aver dimenticato a casa il camice pulito. Inchiodò l’auto, scese e raggiunse di corsa il palazzo in cui abitava.
Quando Ethan, che stava finendo di vestirsi, la sentì entrare, le corse incontro. <<Tutto bene, amore?>> Le chiese. <<No…cioè, adesso sì! Stavo per dimenticare di nuovo il camice da lavoro: il Dr. White stavolta mi avrebbe licenziata!>>. Rispose Tessa trafelata. <<Sei la solita svampita, dolce Tessa>> le disse il marito sorridendo, <<è per questo che ti amo. Vieni qui, dammi un ultimo bacio.>> concluse Ethan tendendole la mano. <<Farò tardi amore, ti prego fammi andar via!>> Si schermì Tessa a parole, mentre stringendo quella mano tesa e si lasciava avvolgere dal calore dell’abbraccio del marito.
Nonostante stessero insieme già da cinque anni, la passione fra loro era ancora intensa come il primo giorno e si amavano teneramente. Stavano pensando anche di avere un bambino, ma volevano aspettare che il Dr. White offrisse a Tessa un contratto più vantaggioso. La ragazza si sciolse a malincuore dall’abbraccio del marito, quindi, baciatolo un’ultima volta sulle labbra e sul collo, coi polmoni pieni del suo odore si chiuse felice la porta alle spalle. Sperava di arrivare in tempo a lavoro, usciva sempre con un certo anticipo, quindi poteva farcela nonostante il contrattempo. Erano già le 8:20, doveva sbrigarsi e arrivare in studio entro le 8:55, visionare gli appuntamenti della giornata e ricordarli al Dr. White, di cui era la segretaria da quasi sei mesi. Era contenta del suo attuale lavoro di segretaria, le consentiva una vita più serena rispetto al precedente, quando era responsabile del personale in un negozio di abbigliamento in franchising: lì non esistevano né orari né festivi. In questo modo, invece, poteva stare di più con Ethan, la sera e la domenica, e andare ad aiutarlo il sabato nella sua bella parrucchieria di Manhattan, a due passi dai grattacieli del World Trade Center. “Questo sabato devo proprio fare un giro in centro per trovare un regalo a Ethan. Che cosa potrebbe piacergli? Magari dei nuovi auricolari bluetooth per il jogging… o forse quell’aggeggio per il bricolage che gli era tanto piaciuto… come si chiamava…?”
Stava ancora pensando al marito e al suo regalo di anniversario quando Tessa, attraversando un incrocio dove era appena scattato il verde, si ritrovò all’improvviso scaraventata sull’asfalto. La piccola utilitaria era stata travolta da un camion e si era accartocciata come una lattina di Pepsi vuota, mentre la passeggera veniva sbalzata violentemente fuori. Tutto si svolse così velocemente che Tessa non capì molto, ma dal dolore che percepiva sapeva che la morte sarebbe sopraggiunta ancor più velocemente. Nei suoi ultimi istanti, pensò di nuovo a Ethan, e sentì una fitta al cuore e un nodo stringerle la gola. Lo immaginò lì, nella sua parrucchieria, mentre miscelava i colori per le clienti o tagliava loro le doppie punte e le frangette, che riceveva quella terribile telefonata dalla polizia, che impallidiva incredulo con la cornetta in una mano mentre dall’altra gli scivolavano le forbici. Immaginò a quanto dolore tutto questo gli avrebbe provocato. <<Perdonami, amore mio, non volevo…>> Sussurrò per l’ultima volta. Non poteva immaginare che Ethan, proprio nei suoi ultimi istanti, pensava le stesse identiche cose mentre si trovava in cima a una delle Torri Gemelle, dove quella mattina si era recato prima di andare a lavoro per informarsi sull’osservatorio astronomico nel quale voleva portare Tessa per il loro anniversario. L’impatto dell’aereo con il grattacielo avvenne quasi contemporaneamente a quello del camion con l’auto di sua moglie. <<Mi spiace, tesoro, non vedremo le stelle insieme quest’anno>>. Sussurrò per l’ultima volta Ethan pensando a Tessa. Il loro ultimo pensiero fu il ricordo di quella mattina: “…è stato bello darti almeno un ultimo bacio”, pensarono infine all’unisono, sorridendo appena mentre dicevano addio per sempre alla vita.