Le cantine di Porto

Con questo post visitiamo le cantine dove invecchia il delizioso vino Porto!

Viaggiare manca tanto a tutti in questa epoca difficile e apparentemente così distante dalle nostre vita di appena un anno fa. La nostalgia è tale da trovare consolazione nei dolci ricordi e nelle foto di esperienze felici, risalenti al 2018, che non vediamo l’ora di tornare a fare.

Porto è una stupenda città portoghese che sorge a nord della penisola iberica, sulla riva destra del fiume Douro. La riva sinistra, invece, prende il nome di Vila Nova de Gaia e costituisce un nucleo cittadino a sè stante, sebbene inscindibilmente connesso alla ben più nota città del vino.
E’ proprio sulla riva sinistra, a Gaia, che sorgono i bassi edifici dalle tegole rosse: inerpicandosi su per la collina costituiscono le famose cantine (Cellars o Caves) dove il celeberrimo vino Porto riposa ed invecchia.

Sono una cinquantina, se non ricordo male, e le loro bandiere con nome e simbolo si incontrano lungo le rive del fiume Douro, camminando dal ponte Dom Luis verso l’oceano, dove svettano tutte in fila. Di queste, una buona parte organizzano visite a pagamento delle cantine con degustazione finale di vini.

Cantine Ferreira

Le più famose sono certamente le cantine Sandeman, Ferreira e Offley (purtroppo oggi, nel 2021, quest’ultima risulta “chiuso definitivamente” su Google). Senza dubbio non sono da meno Graham, Calem, Taylor e tutte le altre, di cui tuttavia non ho avuto esperienza. Durante il mio viaggio, ospite del mio fratellino in Erasmus che aveva già fatto il tour alle Sandeman, ho difatti optato per visitare le cantine Ferreira.

Durante la giornata vengono organizzati numerosi tour in varie lingue. Noi abbiamo scelto quello pomeridiano in spagnolo, con degustazione finale di 3 vini (15€ a cranio). Il ragazzo che ci ha fatto da guida probabilmente aveva le palle girate (chissà se dalla nascita o solo quel pomeriggio), e ci ha accompagnato in un tour abbastanza rapido e asettico, ben diverso, secondo mio fratello, da quello coinvolgente e suggestivo a cui lui aveva assistito alle Sandeman. Come dire: si è limitato a fare il compitino; cosa che, quando fai la guida, risulta piuttosto sgradevole. Ma vabbè: poi ci siamo consolati!

Durante la visita ho scoperto un po’ di storia della famiglia Ferreira, dalla sua autorevole capostipite Dona Antonia, fino alla vendita dell’azienda di famiglia, così che oggi nelle Cantine Ferreira lavora solo qualche discendente della famiglia fondatrice ma non più da padrone: solo come dipendente.
Ci sono stati illustrati i luoghi circostanti la città dove le uve per il Porto, che è una Denominazione di Origine Protetta, vengono coltivate, pigiate, e trasformate in vino.

Il Porto è un vino da dessert molto dolce e liquoroso.

Per chi, come me, non lo sapesse, la sua fermentazione viene interrotta dopo un paio di giorni dalla pigiatura, al fine di impedire la trasformazione degli zuccheri in alcol e mantenerne il sapore dolce. La parte alcolica, quindi, viene integrata aggiungendo a questa specie di succo d’uva poco fermentato dell’acquavite (se non ho capito male la spiegazione in spagnolo). Dopo circa un anno trascorso sul luogo di raccolta dell’uva, il Porto viene tradotto nelle cantine di Gaia e fatto invecchiare fino all’imbottigliamento e alla vendita.

Le varietà principali sono il bianco, il rosso da tavola ed il tawny. Quest’ultimo, di gran lunga il mio preferito, è un normale vino rosso che anziché esser fatto invecchiare in botti molto grandi, permane in botti piccole, così che una maggiore quantità di vino entra in contatto sia col legno delle botti (tutte in rovere, se non ricordo male) che con una gran quantità di ossigeno che permea il legno, facendolo reagire in processi ossidativi che ne determinano il meraviglioso colore ambrato ed il sapore più intenso e complesso.

La durata della maturazione e dell’invecchiamento del vino può durare molti anni, spesso decenni, incrementando, come facilmente intuibile, il valore del risultato finale una volta imbottigliato.
Sempre per chi, come me, non lo sapesse, al fine di ottenere un sapore per lo più costante in maniera indipendente dalle annate, i vini vengono miscelati tra loro in base a caratteristiche complementari decise da esperti degustatori che stabiliscono quali fondere insieme fra annate più vecchie e più recenti, per poi fare la media degli anni di invecchiamento. In pratica, in una bottiglia che dice “riserva di 20 anni” ci possono essere miscelati insieme tanto vini più giovani di 10 anni o meno quanto altri di 30 e più.

Un’arte lunga e antica, dove il vino si rivela una vera e propria creatura vivente.

Degustazione di vino Porto Ferreira

Un mondo meraviglioso e, per i profani come me, misterioso ed affascinante.

Finalmente, dopo il giro fra centinaia di botti di ogni dimensione, in parte già ebbri degli effluvi traspirati dal legno nella frescura delle buie cantine Ferreira, giungiamo alla fine del tour e al momento della degustazione dei nostri tre splendidi vini: un bianco (lagrima), un tawny (reserva Dona Antonia) e un rosso (di 20 anni). Veniva consigliato l’abbinamento a dolci al cioccolato fondente, frutta rossa, frutta secca e formaggi, ma sfortunatamente non ci è stato offerto nulla di tutto ciò. Tuttavia abbiamo fatto onore a quel nettare delizioso e lo abbiamo sorbito lentamente per quasi mezz’ora.

Il Porto, infatti, è un vino da meditazione: va centellinato riflettendo sul senso della vita per un tempo che, secondo gli esperti, è direttamente proporzionale ai suoi anni di invecchiamento.

Il costo è, tutto sommato, a portata di tutte le tasche, fatta eccezione per i vini di annate particolari (due o tre ogni decennio) e per quelli molto invecchiati o speciali come i Vintage. Se non si è di grandi pretese, con una decina di euro circa si può acquistare dell’ottimo tawny, da assaporare una volta rientrati a casa: da soli, meditando sulla bellezza del viaggio appena concluso, o in compagnia, ricordando i luoghi visitati e raccontando le meravigliose esperienze di cui ci si arricchisce e ci si nutre quando si esplorano posti nuovi.

Questo articolo è stato scritto per la prima volta su Steemit a questo link:

https://steemit.com/ita/@piumadoro/le-cantine-di-porto

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